Vintage on top
Mini-guida a quale cappello indossare e in che occasione
Di feltro, di paglia, per l’inverno o per l’estate, il cappello era un accessorio che completava un look da vero gentleman o da sportivo. Non un semplice vezzo da indossare, non per coprire un’acconciatura laccata, ma un vero e proprio must have. Molto più allora che oggi, era uno status quo, un modo di essere, un’espressione sociale e una tendenza collettiva; spesso non era un “in più” ma un “deve esserci”. Rappresentato in diverse tipologie, che si sono mantenute o modificate dalla fine dell’800 in poi, i copricapi da uomo hanno assunto un valore di apparenza e appartenenza molto curato dal popolo maschile nella prima metà del secolo scorso.
OCCASIONI GALANTI. Ok, facciamo qualche esempio. Supponiamo che siete diretti ad una cerimonia alla quale anche la signorilità è stata invitata. Bene, in quel caso sapreste che il cilindro sarebbe il pezzo forte da indossare: molto in voga sul finire del XIX secolo, era considerato il massimo dell’eleganza in fatto di cappelli, mantenendo il titolo fino agli anni ’20, ma anche in occasioni particolari e postume. A volte il cilindro poteva essere sostituito dalla bombetta (bowler dal nome del suo ideatore, o derby hat per gli americani), di forma rotonda e rigido, la cui origine si deve all’Inghilterra e al life style londinese, mentre il simile homburg –dalla calotta leggermente più alta- vantava nascita tedesca. Il cilindro resterà, comunque, sempre il preferito agli incontri più raffinati. SUMMERTIME. Mettete ora un caldo pomeriggio d’estate: buona l’idea della cosiddetta paglietta (straw boater), un cappello a paglia intrecciata, con la calotta piatta e la tesa dritta, normalmente adornata con un nastro. Molto di moda negli anni ’20, era indossato anche dai canottieri, e si mostrava come simbolo di mondanità maschile (molte scene del più recente The Great Gatsby lo ricordano a dovere). Un altro cappello adatto alla calura estiva sarebbe il panama, con la calotta più bombata –in alcuni modelli- e di colore bianco; molto più raro in un guardaroba a causa del suo costo, giunse dall’Ecuador intrecciato a mano con fibre di palma nana, e sfoggiò il nome del famoso canale americano dal momento in cui Roosvelt lo indossò visitandolo nel 1906. CASUAL E VERSATILE. Tipico cappello indossato dagli uomini di inizio secolo era il newsboy cap (o newsby, o baker boy) un copricapo “a sacco”, tendenzialmente diviso in otto pannelli che si uniscono in cima ad un bottone ricoperto di tessuto, mentre incontrano la visiera sulla fronte quasi a nasconderla. A seconda della stagione, questo cappello poteva essere in tweed, in cotone o in lino, o foderato di seta per essere più traspirante. Il newsboy cap, a discapito del nome, era indossato davvero da tutti, dai contadini agli artigiani, ma anche dai non appartenenti alla lower working class; è perfetto come pezzo di un guardaroba casual, un cappello per tutti i giorni, ma anche per una partita di golf (o se la vostra idea è quella di immedesimarvi un po’ in Mad Men o in un Peaky Blinder).
RISPETTABILI UOMINI D'AFFARI. Ora volete fare un salto in avanti e atteggiarvi da veri business men. In tal caso, il cappello adatto andrebbe a completare un outfit più anni ’40, e sarebbe certamente il fedora, un vero cult dalle tinte tendenzialmente scure. Originariamente pensato per essere un cappello da donna, il fedora è diventato un pezzo forte del look maschile, assumendo anche diverse varianti, come il trilby (molto simile, ma dalla forma posteriore leggermente più arrotolata e dalla tesa più stretta). In alternativa, e non meno importante, l'eccellenza italiana ci ha regalo il "Borsalino", che da metà '800 produce cappelli di ottima e celebre fattura made in Italy.
Ora, con questi piccoli consigli ne avete davvero per tutti i gusti: roaring twenties, anni ’30, anni ’40…a voi la scelta! Ah, servono altre dritte dite? Eccovi accontentati: Brixton Messer Wool Fedora - Nordstrom.com La Fosca
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